Nel nuovo appuntamento della serie “Dialoghi sul futuro” Patrizio Paoletti incontra Manfredi Merluzzi, professore ordinario di Storia moderna presso l’Università degli Studi Roma Tre.
Insieme approfondiscono il tema della ricerca della verità, nella nostra storia come nell’età moderna, caratterizzata da un flusso incessante di informazioni, stimoli, informazioni, fake news. In una parola: rumore.
Paoletti e Merluzzi nel loro dialogo rispondono a una domanda che è centrale per il futuro dell’umanità: perché il nostro modo di approcciare alla ricerva della verità può essere determinante per il nostro futuro?
Ogni storico sa, come sottolinea Merluzzi, che è difficile trovare una verità assoluta negli avvenimenti della storia dell’uomo. Nella società moderna è ancor più vero ed è ancora più complesso raggiungere anche solo un pezzettino di verità nel mare magnum di stimoli che ci raggiungono attraverso i media.
Ma perché allora è importante ricercarla? La risposta è proprio nel percorso.
Esattamente come fa uno storico, afferma Paoletti, di fronte ad un sapere magmatico tutti noi dobbiamo allenarci a non cristallizzare forzatamente ciò che ci raggiunge, ma continuare a girare intorno ad esso, come fa un artista con la sua opera, per cercare di continuare ad indagare, comprendere e trarre insegnamenti per il futuro da ciò che è accaduto e da ciò che accade.
“Dobbiamo essere tutti un po’ storici” per continuare a migliorare noi stessi. Vale per la storia dell’umanità perché vale soprattutto per la storia di ognuno di noi. Tutti, nel nostro percorso di vita dovremmo cercare di non ripetere gli errori e avere l’attitudine ad essere sempre diversi, migliori di come siamo stati.
"Perché a volte le cose che noi facciamo sono uno specchio per noi, possono divenirlo almeno nella misura in cui ci confrontiamo con esse, senza avere paura di ciò che esse ci mostrano, ci svelano dei nostri comportamenti. E la storia è appunto proprio uno di quegli strumenti straordinari che abbiamo per capire che siamo in questo processo, come a me piace dire, di continua umanizzazione." (Patrizio Paoletti)
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