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Nicolelis OK

Miguel Nicolelis 

L'interfaccia

"Gli esseri umani integrati alle macchine si troveranno - in futuro - in ambienti remoti, attraverso strumenti controllati solo con il pensiero." 

È il creatore di protesi neurali capaci di ascoltare la "musica" del cervello, interpretarne i codici e decodificarne la sintassi. È l'ideatore di dispositivi che permettono al cervello di svincolarsi dal corpo; riconquistare la mobilità e le naturali abilità sensoriali. La sua è una dimensione scientifica che riveste l'uomo di un abito elettronico e lo collega ad un universo tecnologico ed immateriale: quello di organismo cibernetico. 

CHI È MIGUEL NICOLELIS

Nominato dal "Scientific American" tra i 20 più importanti scienziati al mondo, Miguel Nicolelis è il primo neuroscienziato brasiliano. Si laurea in Medicina all'Università di San Paolo nel 1984 e si specializza in Fisiologia nel 1989. Poi lascia il Brasile e raggiunge l'Università di Hahneman di Philadelphia, dove individua tecniche di intercettazione dei neuroni per codificare il linguaggio del cervello. Resta negli States e diventa professore di Neuroscienze alla Duke University di Durham, in North Carolina. Qui fonda un laboratorio che sarà la sede dei suoi esperimenti. 
Pioniere nel dimostrare che il cervello ha capacità evolute che vanno al di là del corpo, crea un'interfaccia cervello-macchina. Nel 2003 insieme al suo team, dimostra di poter ascoltare i segnali celebrali generati da una scimmia, che utilizza un joystick e traduce i segnali in comandi per un braccio meccanico, capace di eseguire gli stessi movimenti. 
Il passo successivo è quello di costruire gambe robotiche che siano in grado di camminare seguendo i comandi dati dalla scimmia. Il tutto facendo sì che la scimmia possa "sentire" i passi della gamba meccanica come se fossero i suoi. Grazie alla costruzione di un canale sensoriale: il braccio meccanico è carico di sensori che inviano feedback tattili al cervello. 
L'innovazione sarà poi applicata all'uomo, così da superare eventuali impedimenti fisici. Il fine ultimo è di realizzare protesi che possano ristabilire le funzionalità dell'arto perduto sia dal punto di vista motorio che sensoriale. 
Una prima dimostrazione dei suoi traguardi scientifici avverrà durante la cerimonia di apertura della Coppa del Mondo del Brasile nel 2014: la squadra brasiliana sarà accompagnata da ragazzi tetraplegici in grado di calciare un pallone grazie agli esoscheletri che indosseranno. 
Nicolelis è convinto che la scienza sia il mezzo per la rinascita del Brasile. Un sogno che sta diventando realtà grazie a lui, che nel 2005, ha fondato l'Istituto Internazionale di Neuroscienze Edmond e Lily Safra -a Natal­una delle regioni più povere del paese.

 

www.nicolelislab.net 

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