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Neuroscienziato di chiara fama, ha legato il proprio nome a una scoperta sensazionale: i neuroni specchio, ovvero quelle cellule del cervello che influenzano il pensiero in chiave emulativa. Le implicazioni sono vaste e sorprendenti, dalle terapie di recupero all’educazione. Siamo solo agli inizi, ma già oggi cominciamo a comprendere i meccanismi di base per i quali l’uomo in molti casi sceglie la cooperazione e l’altruismo. Anche 21minuti è un sistema specchio: osservare, capire, ispirarsi è già un fare nella giusta direzione.

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Giacomo Rizzolatti

La reciprocità

“La felicità altrui è anche la propria.”

ABOUT GIACOMO RIZZOLATTI

Giacomo Rizzolatti è nato a Kiev, in Ucraina, nel 1937. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia a Padova con una specializzazione in Neurologia, si ferma a lavorare in questa università sotto la guida di Hrayr Terzina. In seguito passa all’Istituto di Fisiologia dell’Università di Pisa e completa la sua preparazione scientifica alla Mc Master University, Hamilton, in Canada. Nel 1975 è nominato professore di Fisiologia umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Parma, nel dipartimento dove lavorava come assistente dal 1967. Nel 1980-1981 è Visiting professor alla University of Pennsylvania di Philadelphia, e dal 1995 è Visiting scientist presso il Brain Imaging Center della University of California di Los Angeles (UCLA). Nel 1999 riceve la laurea honoris causa dall’Università Claude Bernard di Lione per gli studi sulle funzioni cognitive del sistema motorio. È stato Presidente della Società italiana di Neuropsicologia, dell’European Brain Behaviour Society e della Società italiana di Neuroscienze. Fa parte di numerosi organismi scientifici internazionali, tiene seminari e conferenze in tutto il mondo, ha pubblicato libri e articoli. Negli anni ’80 Rizzolatti e la sua équipe di ricerca scoprono nei macachi l’esistenza di neuroni specchio, una classe di neuroni, come si capirà poi, presenti nei primati, in alcuni uccelli e nell’uomo. Si attivano selettivamente sia quando si compie un’azione, sia quando la si osserva mentre è compiuta dagli altri. I neuroni dell'osservatore ‘rispecchiano’ quindi ciò che avviene nella mente del soggetto osservato, come se fosse l’osservatore stesso a compiere l’azione. Dopo un intenso lavoro, nel 1995 Rizzolatti dimostra per la prima volta l’esistenza nell’uomo di un sistema simile a quello trovato nella scimmia. I neuroni specchio manifestano la loro presenza in aree del cervello più ampie di quelle intraviste all’inizio. Di volta in volta presentano un’architettura diversa, semplice o sofisticata a seconda dei fenomeni emotivi provocati dalla reazione neurale: siamo di fronte a un sistema di risonanza che ci permette di leggere e di capire le intenzioni degli altri come se fossero le nostre. La scoperta dei neuroni specchio e il loro studio permette di fare un salto nella conoscenza del cervello dell’uomo e di gettare le basi per la comprensione dei meccanismi che determinano i rapporti fra le persone. Questo filone di ricerca sta portando alla luce il complesso meccanismo biologico alla base del comportamento sociale degli uomini.

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